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Visualizza Versione Completa : LEGGENDO MACALUSO... SOGNO O SON DESTO?


RISKIO
09-07-02, 17:54
Nell'ultimo numero di un noto mensile rallystico è pubblicata una lunghissima intervista al presidente Macaluso.
Tra i vari argomenti toccati nell'intervista, si parla anche dell'aumento del numero degli incidenti nell'ultimo anno.

Macaluso afferma che oggi "si va troppo forte"....
Ma poco dopo afferma che anche ai suoi tempi, pur facendo svariati passaggi in ricognizione, si tiravano mine tanto pesanti che ancora oggi lui se le ricorda.
E poi ancora aggiunge che pensare di eliminare gli incidenti è pura utopia.

Ma che significa "si va troppo forte" ? che dovremmo andare più piano? Quindi la colpa degli incidenti, a volte purtroppo mortali, è da attribuire ai piloti che andavano troppo forte?
Insomma... è sempre colpa di noi "*****" che aiutiamo a fare stare in piedi la baracca con i nostri soldini?

Voi che ne pensate?

Ciao...Andrea

Indy23
09-07-02, 18:19
Credo che Macaluso non si riferisse ai piloti ma alle vetture. Sulla stessa PS con una Ritmo 130 non raggiungevi le velocità che oggi si possono fare con un 106 superN.
E' pur vero che sono cresciuti anche gli assetti ed i sistemi di sicurezza passiva (sedili, cinture, caschi etc), ma forse non proporzionalmente. O meglio, finire nel muro a 40 all'ora oggi, probabilmente fa meno male che 15 anni fa.
Ma una curva che oggi si fa a 120 km/h 15 anni fa la si faceva a 90 (forse esagero, ma è per rendere l'idea).
Non solo. Gli assetti sono talmente performanti che se la macchina parte per la tangente, nella maggior parte dei casi si sta andando talmente forte che non c'è più niente da fare. Probabilmente una volta c'era più spazio per un traverso di emergenza (proprio perchè la velocità era inferiore).

Per il resto la questione è proprio complicata e non mi ci metto nemmeno...
:cool:

ChelOne
10-07-02, 00:39
Mi pare che gli incidenti più brutti di quest'anno abbiano in comune l'auto, Mitsibishi potenti e soprattutto con velocità di percorrimento curva elevatissime... se qualcosa va storto il botto è più forte :(

Marku
10-07-02, 08:38
Beh direi che questo argomento è particolarmente importante e quindi va discusso con la dovuta calma.
Voglio credere anch'io, come giustamente dice Indy23, che il Buon Presidente Macaluso si riferisse alle vetture e non alla decisione con cui un pilota affronta una p.s., anche perchè il Sig. Gino mi sembra una persona con una mentalità abbastanza lontana da quelle che ci hanno abituato gli uomini della CSAI.
Credo ci siano una serie di fattori che hanno portato ad un aumento degli incidenti, soprattutto nel 2002, ma che comunque non hanno nessun fondamento se non vengono collegati ad una causa, secondo me, scatenante, e cioè le ricognizioni. Su questo punto non mollerò mai perchè ritengo parta tutto da qui nel bene e nel male per il futuro dei rally. Le vetture di oggi sono sicuramente più performanti ed hanno quindi una maggior stabilità, tenuta laterale (grazie anche alle gomme), e una frenata decisamente migliore. Il limite più alto, però porta ad una guida, che lo si voglia o no è così, più professionale ed attenta, anche perchè chi sale in macchina per andare forte vuole ottenere il massimo dalla vettura e quindi deve essere concentrato al 100% e sapere in ogni momento quello che sta facendo per avvicinarsi sempre di più al limite della vettura. Le ricognizioni sono dunque fondamentali; ho saputo che a Lecco o in Valtellina le prove si potevano percorrere solo di giorno e in orari molto trafficati con la presenza di numerosi turisti. Ognuno di Noi (sto parlando di noi piloti della domenica)ha diverse caratteristiche, per alcuni è sufficiente effettuare 2 o 3 passaggi a prova su strade mai viste e riesce ad andare forte lo stesso in piena sicurezza, per altri ce ne vogliono almeno 7 o 8 se non di più, e ciò non vuol dire che siano meno bravi, è solo una questione di caratteristiche tecniche.
Penso sia giusto prevedere una via di mezzo, 5 o 6 passaggi a prova con di cui gli ultimi 2 con la possibilità (attenzione non l'obbligo) di effettuarli a notte fonda tipo le 3 o 4 del mattino.

CON POCO PENSO SI POSSA OTTENERE MOLTO IN TERMINI DI SICUREZZA DA QUESTO PUNTO DI VISTA, IN PRIMIS PER GLI ABITANTI DELLA ZONA E SUCCESSIVAMENTE PER CHI AMA PRATICARE QUESTO SPORT.

Il nostro è uno sport in cui gli incidenti non potranno mai mancare, è un RISCHIO inevitabile, ma mi chiedo perchè, quando è dimostrato in maniera lampante che vi sono decisioni che aumentano questo rischio, è sempre troppo tardi per modificarle.
Il buon Fabrizio Tabaton ha affermato, su una rivista specializzata, che disputando l'Appennino Ligure si è reso conto di quanti piloti non siano in grado di effettuare le giuste traiettorie e di effettuare i soli 3 passaggi a prova per andare forte in gara, e che oggi un campione deve sapere andare forte solo in questo modo. Sarà anche vero...però ci sono due domande che vorrei porre:
1) Non è forse un pò troopo facile parlare per chi ha sempre corso in anni dove per effettuare le ricognizioni si partiva 3 settimane prima e si provava con vetture identiche a quelle da gara provando assetti e pneumatici?
2) Mi sta bene che il vero campione oggi impari ad andare forte con soli 3 passaggi, ma le altre migliaia di licenziati... TUTTI AL MACELLO?!

Non so se sia andato fuori tema... se fosse così pazienza!
CIAO

Aspro
10-07-02, 14:57
Mi permetto un personalissimo punto di vista, che prevedo mi tirerà addosso molte critiche:
oggi la Passione per questo Sport è di molto diminuita... sarà per gli investimenti sempre maggiori, sarà per una disponibilità proporzionalmente maggiore di denaro (mi pare che gli iscritti non siano in "netto calo", ma casomai in "debole flessione" anno per anno... sbaglierò... :rolleyes: ) ma di piloti e navigatori che si presentano alle gare solo per divertirsi, ce n'é sempre meno!!
Ricordo che quando ho iniziato le gomme nuove non si sapeva neanche come erano fatte, con le macchine "da corsa" durante la settimana ci si andava a fare la spesa, l'equipaggiamento ignifugo era spesso prestato dal compagno di scuderia più anziano, e ricognizioni e gara erano un piacere e motivo per fare comunque festa, al di là del risultato.
Oggi non è più così: anche chi si accinge per la prima volta a prendere il via ad una gara, DEVE avere la macchina al top, la tutina e scarpette "ultimo grido", e soprattutto DEVE VINCERE.
Soffermiamoci su questo punto: secondo me è la mentalità d'approccio di oggi che è sbagliata, tutti abbiamo fatto la gavetta, e di certo non è bastato battere qualche amico sulle stradine di campagna, per ritrovarsi competitivo sui campi di gara... (quante frustrazioni all'inizio, quando si usciva dalle PS sfiniti e spesso con l'ultimo tempo di classe!!).
Altra considerazione: in quale altro Sport si sono visti dei ragazzini agli esordi riuscire a sopravanzare i marpioni della specialità??? E ancora: in quale altro Sport si sono visti dei ragazzini agli esordi partecipare ad un appuntamento valido per il Campionato Italiano, Europeo o addirittura Mondiale???
La nostra legislazione sportiva, dopo appena 10 speciali in un Coppa Italia, permette anche questo!!! :eek:
Non credo che modificare da 3 a 5 passaggi le ricognizioni cambi di molto le cose, anche perché se si è arrivati a questo, è per colpa dei nostri stessi abusi e della densità di traffico che la Società moderna offre.
Fino a non molto tempo prima che io iniziassi, esisteva una regola semplice semplice:
la prima volta che si "staccava" la licenza, essa permetteva di partecipare alle gare di seconda serie (gli attuali sprint); una volta conseguiti un determinato numero di arrivi, ci si poteva iscrivere alle gare di prima serie (Nazionali e Coppa Italia attuali); ancora una volta conseguiti un determinato numero di arrivi, ci si poteva iscrivere alle gare internazionali.
Non vi sembra un percorso perlomeno "sensato"?
E non tiratemi fuori la classica frase "ma io ho il CIR che mi passa sotto casa, e perché non mi ci posso iscrivere?" a questo io rispondo "anche nel 1990 ci sono stati i Mondiali di calcio in Italia, ma io non potevo partecipare comunque....."

RISKIO
10-07-02, 15:45
Sono innanzitutto felice che l'argomento, anche se masticato, anzi "ruminato" più volte
rimane comunque di interesse. Che serva o meno non lo so, di certo non ci costa nulla parlarne.
Quindi Marku non sei andato affatto fuori tema, l'intervista con risposte un po disordinate
e un tantino confuse di Macaluso era solamente uno spunto per ritornare su un argomento più
generale, ovvero ricognizioni, abilitazioni ecc...

Sono d'accordo che si potrebbe scegliere perlomeno una 3° via per quanto riguarda le
ricognizioni, aumentando per esempio a 5 o 6 i passaggi, su almeno 3 giorni, di cui uno
prima della gara.

Non mi trova molto d'accordo l'intervento di Aspro, per diversi motivi.
Innanzitutto i rally sono oggi uno degli sport più "Anziani" in assoluto.
Basta guardare l'età dei
ragazzini che corrono nel mondiale di motociclismo (addirittura 16-17 anni) o dei ragazzi
che esordiscono in formula 1 (20 - 22 anni). Quindi non è affatto vero che nel mondo dei
rally ci sono molti ragazzini, anzi, tutt'altro, l'età media di chi corre per l'assoluta
è molto alta, soprattutto in Italia, e questo semmai è preoccupante.
Il fatto che oggi tutti si atteggino da professionisti, non saprei... io sono giovane,
corro da poco, ma la tuta è quella riciclata dal fratello, il casco idem e le gomme sono
sempre rigorosamente usate, anzi, strausate! :(
Non nego però che molti si comportano come tu dici, ma tutto sommato da sempre chi ha qualche
lira in più cerca di farsi notare.

Ultimo punto, quello delle limitazioni per correre gare "titolate". Tu pensi sia salutare
far gettare via soldi a chi inizia per partecipare a 3 o 4 rallysprint per totali circa
60-70 km di PS, quando la stessa esperienza può accumularla in una sola gara di Coppa
Italia, che per altro si svolge sempre in una giornata, anzi, anche meno.

Poi siamo veramente sicuri che siano sempre e solo i "ragazzini" a fare erroracci da
principianti? Ultimamente ho visto la cassetta inserita in una rivista, con immagini del
rally della lanterna. Si vede il pilota al momento leader di classificata del campionato,
al volante di una splendida WRC che fa una bella inchiodata a ruote bloccate per circa 6 metri
a velocità ridotta senza mai mollare il piede dal feno; va a sbattere e si ritira.
Se avessi fatto io una baggianata del genere, mia avrebbero preso in giro ancora adesso,
dicendo "errore da inesperto, errore da principiante, te se minga bun... ecc...)
Non voglio dire che il pilota in questione sia incapace, perbacco, direi una castroneria!
Con il palmares che si ritrova!
E' un episodio certo, ma lo cito perchè solo perchè emblematico.
La realtà è che tutti possono fare un'errore, per mille motivi, e l'esperienza aiuta ma
la distrazione è sempre dietro l'angolo.
E se tutti possono partecipare ad una gara di campionato italiano, significa ahimè che le
richieste sono così poche che non si necessità di nessuna esclusione! Se ci fossero 300
richieste di iscrizione per gara, forse si sarebbe adottato un sistema di scelta
legato ai meriti sportivi. Questo è il motivo per cui a Italia 90 tu non hai potuto giocare,
perchè erano in troppi a volerlo fare e tu purtroppo non eri migliore di chi è stato scelto.
I giovani sono la linfa vitale di ogni sport, più ce ne sono e più cresceremo

Ciao... Andrea Monti

GuerrettiAndrea
10-07-02, 15:56
Sono pienamente d'accordo con Aspro che è riuscito a fare una PERFETTA analisi della situazione sia per quanto riguarda il divertimento sia per ciò che concerne lo Pseudoprofessionismo che purtroppo dilaga nel nostro sventurato mondo.
E se mi è permesso sono contento che qualcuno riesca ancora a pensarla in questo modo !!!!!

Aggiungo alcune precisazioni dopo aver letto la replica di Riskio:
secondo la mia opinione già il fatto di equiparare un coppa italia con 3 o 4 sprint la dice lunga sul discorso esperienza, perchè correre un rally non vuol dire solamente percorrere 50, 60 o 100 km di prove speciali in un solo giorno !!!!!!

[ 10-07-2002: Messaggio modificato da: GuerrettiAndrea ]

RISKIO
10-07-02, 16:25
giusto per chiarezza, potresti spiegare quale siano queste grandi differenze tra iniziare con uno sprint di 3 prove da ripetere 2 volte x 20 km piuttosto che un CI come x esempio lecco con 3 ps da ripetere 2 volte per totale 60km?

Ciao...Andrea

pgs
10-07-02, 17:02
Personalmente credo che nella replica di Aspro vi siano delle grandi verità, ma sono pienamente d'accordo con Riskio per quanto riguarda il limitare la partecipazione agli sprint i neofiti.
Proprio per la sua tipologia, il Rallysprint non lo trovo molto propedeutico, anzi, ritengo che siano gare dove la competizione è molto più elevata che non nei Coppa Italia.
Il percorso ridotto quindi facile da preparare, la impossibilita di recuperare il minimo errore e soprattutto i costi decisamente inferiori, portano il ritmo di gara decisamente ad un livello più alto in uno sprint che non nei Coppa Italia.
Inoltre c'è un altro fattore importante, i costi, partecipare a 4 sprint con una Clio RS equivale a partecipare a 2 coppa italia con un 106 Super N, e se sbatti in un Rallysprint, non ti fai meno male che in altre gare.

Piuttosto sotto questo punto di vista ritengo sarebbe opportuno abbassare ancora di uno scalino l'utilizzo di certe vetture per i neolicenziati, no A7, no N3, al massimo vetture 1.6 di cilindrata. Per iniziare, ce ne è già più che a sufficienza per imparare e per divertirsi.

Saluti Silbano P.G.

Gigante Buono
10-07-02, 18:18
Pienamente d accordo con la limitazione al 1.6 per i neo licenziati,per il resto che dire...Mi trovo d accordo su molte cose con Aspro però anche secondo me le gare più utili per fare esperienza sono i C.I. in quanto credo che lo sprint oltre che ad essere troppo corto per poter essere un banco di prova per un neofita comporta,a causa dei suoi ritmi serrati,una maggior componente di rischio.
MAcs

Marku
10-07-02, 19:17
Caro Aspro le tue considerazioni sono molto giuste...ed infatti le terrò ben strette nella mia mente; ci sono troppi "ragazzini",mi permetto di dire questo perchè corro dal 1988, che vogliono fare i professionisti fin dagli inizi e non hanno un briciolo di umiltà, che vadano forte o che vadano piano. Sì credo che sarebbe giusto limitare a determinate potenze la partecipazione alle gare per i neolicenziati, ciò comunque non ridurrebbe di molto il rischio di incidenti, perchè comunque alla base di tutto c'è l'esperienza, e questa te la fai sia in gara che nella sua preparazione. La preparazione è fondamentale, è quella che ti fa arrivare alla gara più tranquillo e più sicuro dei tuoi mezzi. Al di là del fatto che uno parta per vincere o solo per divertirsi (questo dipende dai punti di vista di ognuno di noi, e credo francamente che ce ne siano molto pochi che optano esclusivamente per la seconda ipotesi, è nella natura di tutti gli sport praticati a livello agonistico mirare ad un buon risultato)è giusto che si senta sicuro perchè non sta andando a fare una scampagnata, si sta impegnando in qualcosa di molto serio e rischioso, oltre che comportare un impegno economico gravoso per ogni tipo di tasca, da chi corre con le gomme nuove a chi corre con i merluzzi.
Gli incidenti che sono avvenuti quest'anno per la maggior parte sono accaduti comunque a concorrenti esperti...il motivo non sono certo che sia quello sostenuto da me, ma ho un forte sospetto!
CIAO

seppo
10-07-02, 20:56
Anch'io approvo ciò che ha detto Aspro ma soprattutto penso che numerosi incidenti di quest'anno debbono attribuirsi alla scarsa possibilità di provare il percorso !!!!!
Tre passaggi a prova sono veramente pochi e per giunta addirittura regolati da orari rigidissimi !!!!...........E se succede un guasto al muletto ? E si perdono tre ore nella classica officinetta sulla prova speciale ? Risultato ? Non si prova e il giorno della gara si va allo sbaraglio.
Io corro dal 1993 , ma non ricordo che allora succedessero dei gravi incidenti come oggi, al limite qualche inconveniente durante le ricognizioni ma incidenti e soprattutto mortali in gara si vedevano molto ma molto di rado!!!!!
Secondo la C.S.A.I. il provare poco serve a diminuire i rischi durante le ricognizioni ?
Ma allora togliamole del tutto queste ricognizioni !!!!!Così le gare di rally diventano un'autoscontro !!!!
Un fatto accaduto all'Arretium Rally dell'anno passato: Con il percorso segreto e le note di un'altro pilota, Travaglia fece dei dritti clamorosi, Navarra riprese tutte le note,e gli altri big si lamentarono in massa !!!! Secondo voi che cosa significa?

Beppe->Seppo

Aspro
11-07-02, 00:14
Rafforzo la mia tesi sui Rallysprint per i neofiti: la Federazione continua a definirli "propedeutici", quindi DOVREBBERO essere disegnati con PS più facili e meno tecniche di un Coppa Italia; inoltre con la lunghezza limitata dei tratti cronometrati, si dovrebbe imparare a gestire il proprio fisico e la propria mente in vista di impegni più pesanti.

Per quanto rigurada la limitazione ai 1600 N, pgs mi trova perfettamente d'accordo: una volta si iniziava con quelle perché soldi per qualcosa di maggiore non ce n'era....

GuerrettiAndrea
11-07-02, 08:41
Vedi Riskio, "giusto per chiarezza" non importa usare toni astiosi solamente perchè uno non è delle tue opinioni oppure perchè la pensa in maniera diversa dalla tua, visto che comunque ho esposto solamente una mia convinzione che tale resta, comunque non ci sono problemi e ti ripropongo il MIO punto di vista: prima di tutto non ho detto che UNO sprint è uguale ad un coppa italia e se vai a rileggere il mio precedente intervento dico molto semplicemente che da un punto di vista di ESPERIENZA ne fai molta di più se partecipi a 3 o 4 sprint differenti anzichè partecipare ad un singolo coppa italia, perchè torno a ripetermi i rally non sono solo km di prova speciale. Quindi questa volta spero di essermi spiegato in maniera più esauriente quando dico che un numero maggiore di gare disputate, anche se brevi, per un neofita è altamente più formante che un singolo rally, fosse anche un mondiale di 3 tappe !!!!
Infine sono d'accordo sul limitare le cilindrate per chi comincia a correre partendo dalle 1.600.
Un ultima cosa, volevo dire a Marku che ha ragione sul fatto che le ricognizioni così come sono oggi non sono un gran chè, però bisogna anche tener ben presente che se siamo arrivati a questi punti è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COLPA NOSTRA !!!!!!

pgs
11-07-02, 10:27
Il limite attuale nelle ricognizioni probabilmente è un punto che eleva il fattore di rischio e che probabilmente ha "aiutato" nel commettere qualche errore di troppo nell'ultimo periiodo, inutile negarlo.
Però è anche vero che vi sono molti altri fattori che, con l'evoluzione attuale, hanno portato ad un incremento della pericolosità.

Detto questo però, credo che si debba cominciare a pensare che questo limite è un passaggio obbligato per il futuro della specialità, che paccia o no (e a me non piace!).
Non fraintendemi, non è mia intenzione difendere questa limitazione a spada tratta, intendo solo dire che questa regola comunque c'è e non credo che sarà mai modificata dalla Csai nemmno per un fattore sicurezza, in quanto è la stessa Fia ad andare in questo senso.
Quindi ritengo che se questa regola verrà ritenuta "pericolosa" anche dai vertici Csai, probabilmente ci troveremo di fronte ad altri tipi d'intrevento sui regolamenti. Sinceramente non ho la più pallida idea di quali possano essere questi interevnti, ma penso che lo sperare nella possibilità di ritornare a fare 5/6/8 passaggi a ps, sia una mera utopia.
Più facile che, tra un decennio, il Rally così come lo conosciamo oggi sia scomparso e ci troveremo tutti a correre nelle attuali Ronde. Sigh!

Saluti Silbano P.G.

Marku
11-07-02, 12:05
X PGS:
Hai espresso un pensiero che rispecchia, probabilmente, il futuro della specialità...però solo fino a quando mi parli di ricognizioni (si andrà sempre modificando il futuro con nuovi regolamenti che spesso non rispecchieranno le esigenze della base corsaiola, ma purtroppo hai ragione tu, che piaccia o no, sarà dura modificarle...tentare non costa nulla però.)

X ASPRO:
Mi sembra di intuire che tu abbia un forte astio, al di là dell'idea sulla sicurezza (che non voglio mettere in dubbio tu ne tenga conto), nei confronti di chi, giovane, ha più possibilità di noi dal punto di vista economico. O forse mi sbaglio...d'altra parte se hanno le possibilità è giusto che le sfruttino, chissà che tra loro non ci sia un vero futuro professionista del volante!

CIAO

RISKIO
11-07-02, 14:39
x Guerretti: mi spiace che tu abbia trovato dell'astio nella mia risposta... ma intendevo solo invitarti a spiegare quali sono secondo te le differenze evidenti che renda più proficuo partecipare a 3 rallysprint piuttosto che ad un CI. Cè voglia di sentire la tua opinione, come quella di tutti, non creare astio, tutto qui.
Forse è xchè a me piace parlare chiaro e diretto, senza tanti fronzoli inutili.
Del resto ancora, nel tuo ultimo intervento, dici che partecipare a più rally sprint ti da qualcosa in più, ma non specifichi cosa.
Secondo me l'esperienza, se parliamo dal punto di vista della sicurezza, la si ottiene facendo più km in prova speciale, si affina l'affiatamento con il mezzo e si riesce a capire cosa sia una prova speciale. Con una PS che dura 1' e 30" ti assicuro che non fai in tempo a realizzare che sei partito che già arriva il cartello rosso. Certo, fai tanti km in trasferimento, ma quelli non credo servano molto per imparare.

Quello delle limitazioni è un discorso che mi trova comunque completamente contrario. Sfido a trovare un tragico incidente causato da un neofita... io a memoria non ne ricordo, quindi ne deduco che la maggior parte è causata da gente da tutti reputata "esperta". Del resto bisogna convincersi che limitare la possibilità di correre su auto performanti renderebbe i nostri licenziati handicappati rispetto a quelli degli altri paesi.
Ma mi spiegate che senso ha limitare x esempio l'utilizzo delle super 1.600, quando dopo i 25 anni non puoi nemmeno più partecipare al mundialito?

Ciao...Andrea

Gigante Buono
11-07-02, 16:30
Andrea,vero che dopo i 35 anni non puoi + partecipare al mundialito S1.6 ma è anche vero che al giorno d oggi è una pazzia che uno alla prima gara possa montare su una "piccola" Clio Gr A :confused:
Sinceramente penso che se uno vuole intraprendere la "carriera" di pilota dovrà cominciare relativamente giovane,quindi con 1 o 2 anni di gavetta su piccole cilindrate ti ritroveresti il terzo anno pronto ad affrontare il mundialito alla veneranda età di 20-22 anni...non mi sembra che sia così tragica la cosa
Per il resto rimango dell idea che sia molto più formativo un C I rispetto ad uno sprint in quanto ti permette oltre che di capir meglio la macchina di poter anche toccare con mano quello che è il ritmo di gara,la resistenza,sia del fisico che del mezzo meccanico e di conseguenza insegna le basi per la gestione delle proprie risorse.
Macs
Ops dimenticavo...e costa anche di grn lunga meno tongue.gif

Gigante Buono
11-07-02, 17:58
Ops era 25 non 35 ecco :rolleyes: :cool:
Macs

ziofermo
11-07-02, 19:02
sono pienamente d'accordo con apro e guerrettiandrea. puntualizzo, però:
a) ricognizioni: 3 passaggi da potersi ripetere per tutti i due gg , totale 6, soprattutto poter provare l'ultimo gg, per verificare il percorso.
b) incidenti: non penso siano tutti figli delle ricognizioni. scherzando mesi fa ho dato un'occhiata ai tempi di ps fatti registrare agli inizi degli anni 80 con Porches e Stratos, e quelli dllo scorso anno : erano più vicini a quelli delle 1600 super N che non a quelli delle Clio A, per non parlare oltre. Quindi ritengo giustissimo che per poter salire su certe auto devo rispettare degli step precisi;
c)gli sprint dovrebbero essere diversi dai CI non solo per i Km di ps ( se poi pensate che il limite oggi di un CI mi semra sia sceso a 50 km...!) in uno Sprint la media sulla PS, la tipologia del tracciato, dovrebbe essere propedeutico per coloro che poi passano ad un CI, il quale all'interno dovrebbe avere delle difficoltà maggiori, e così via.
Quindi, per un futuro meno nero, le modifiche dovranno necessariamente passare per la sicurezza e non solo per il numero degli iscritti. Per questo bisognerebbe abbassare i costi, ma per abbassare i costi hanno già introdotto le Super 1.600, da 13.000 Euro(minimo) di noleggio per un CI
:eek: :eek: :eek: :eek:

RISKIO
12-07-02, 09:46
io sarei curioso di sapere quanti "neofiti" hanno causato incidenti gravi negli ultimi 20 anni x esempio.
E quanti sono stati causati da "big" o da gente più o meno esperta.
Dico questo perchè mi sembra che ci si focalizzi sull'aspetto dell'età e dell'esperienza quando si parla di sicurezza, ma che alla fine i dati non portano a cercare li il problema. Sbaglio forse?

Ciao...Andrea

Marku
12-07-02, 12:35
Caro RISKIO, ci siamo capiti!...

ziofermo
12-07-02, 14:12
io ho iniziato a correre a 31 anni: con le regole attuali avrei potuto (budget permettendo) iscrivermi ad un Coppa Italia o forse più con una Clio A7. Con le regole che il mio buon senso si auspica, a 31 anni suonati avrei potuto scegliere solamente un 1.600 N2, al massimo un Coppa Italia, meglio ancora uno Sprint.
Non è l'età anagrafica ma l'esperienza Rallystica.
Domeni scorsa ho assistito ad una gara di Campionato del Mondo di Trial: per avere un certo numero di concorrenti, c'erano iscritti persino degli Juniores. Non vi dico le figuracce che facevano in passaggi dove i più esperti riuscivano con una mano sola.
Lì il pericolo è inferiore, nel nostro sport saper governare una A7 in una discesa mozzafiato in mezzo a centinaia di alberi, forse qualche perplessità la fa venire. Almeno a me l'ha fatta venire e ho scelto di correre in N2.
Il tuo discorso -Riskio- poi non è sbagliato riguardo agli incidenti, ma è sempre un problema di auto rapportato alla gravità dell'incidente (più è potente l'auto, più potenzialmente può essere grave l'esito dell'incidente).

[ 12-07-2002: Messaggio modificato da: ziofermo ]

RISKIO
12-07-02, 17:25
Innanzitutto complimenti per aver dedicato la tua domenica per il campionato del mondo di trial, visto che è organizzato dal moto club lazzate, che è il mio bel paese in cui vivo! ;) con poche risorse riesco a fare grandi cose.

Ora non vorrei che fossi frainteso, e che sembri quasi che voglia fare una crociata personale, tutt'altro, visto l'andazzo io già l'anno prossimo sarò a piedi e non correrò nemmeno in N1... quindi...
Però mi sembra che questa storia delle abilitazioni sia solamente una foglia di fico!
Il problema è legato alla gestione degli spettatori, li bisogna concentrare gli sforzi! perchè basta una 600 N0 per uccidere una persona, anzi, basta anche solo il pneumatico della 600!, purtroppo.

Anche perchè in fin dei conti se io alla prima gara fossi salito su una mitsu, molto probabilmente sarei andato più piano che con una N2, perchè le macchine bisogna farle andare, non vanno da sole, e uno va forte quanto riesce ad andare. E poi sinceramente... se potessi scegliere, sceglierei di sbattere con un bel mitsu piuttosto che dentro la mia scatola di sardine, alias 106,... in cui il casco è appiccicato al tetto.

Ciao...Andrea

Aspro
13-07-02, 18:31
Perché ogni volta che si propone una opinione diversa o contro qualcosa/qualcuno deve esserci per forza dell'astio?? (Marku)

Io penso solo di fotografare una situazione purtroppo (a mio avviso) spiacevole, fatta di giovani "facoltosi" ma troppo poco propensi ai sacrifici per ambire alla carriera del professionismo. E poi ci lamentiamo che non arrivano italiani nel Mondiale....
Leggetevi un pò un'intervista pubblicata il mese scorso ad uno spagnolo che corre nel Mundialito: a parte gli inevitabili aiuti da parte della Federazione, si fà veramente un mazzo tanto pur di arrivare!!
E quando gli avanza un pò di tempo, và a pulire il sedere alle vacche nella fattoria di famiglia... provate a chiedere a molti giovani che iniziano in Italia se farebbero altrettanto, abituati come sono a rimanere disoccupati, pur di non accettare un lavoro temporaneo e sporco da apprendista in fabbrica, solo perché in possesso di un Diploma o una Laurea.

Marku, il problema non è la disponibilità economica, ma la mentalità che molte volte ne consegue!! :(

GuerrettiAndrea
15-07-02, 08:48
X Riskio: tu mi chiedi cosa ti dà in più partecipare a 3 o 4 sprint rispetto ad un singolo coppa italia ???? Bè francamente la tua replica mi lascia un attimo sconcertato dato che da quanto ho potuto leggere mi sembri una persona acuta e sveglia, ma ti rispondo brevemente: 3 o 4 sprint vogliono dire 3 o 4 rally diversi, 3 o 4 sprint vogliono dire 3 o 4 tipi di strade differenti, 3 o 4 sprint vogliono dire 3 o 4 condizioni diverse,3 o 4 sprint vogliono dire 3 o 4 tipi di fondo diversi ecc.

Marku
15-07-02, 10:24
X ASPRO:
Leggendo le tue repliche mi convinco sempre di più che ciò a cui ho pensato sia giusto, questo non vuol dire che tu faccia qualcosa di male, anzi, è giusto che ognuno di noi esprima le proprie idee e che siano rispettate da tutti, perlomeno io mi sforzo sempre per farlo.
Perquanto riguarda l'esempio che tu hai portato sul fortissimo Solà, mi permetto di essere in disaccordo. Dall'intervista si capisce che i suoi sono proprietari di una fattoria (quanto grande non si sà!), non credo comunque abbia 3 vacche, una pecora ed una cane pastore.Il fatto che quando è a casa dia una mano in azienda è una cosa che succede anche da noi. Conosco alcuni ragazzi che vanno forte e corrono al top con tutto, eppure quando non corrono si rimboccano le maniche e si fanno il mazzo, non necessariamente in ufficio (es. Basso se non sbaglio fa il pizzaiolo...nella pizzeria di famiglia!).
Di sicuro c'è una cosa! Chiunque faccia un programma come quello di Solà, che abbia aiuti o meno dall'esterno, può stare assente dal lavoro per molte settimane, quindi grossi problemi non ce li ha. Non è più come una volta purtroppo, che anche l'operaio, se dotato di grande talento, poteva farcela a diventare il pilota professionista, a meno che, ora, trovi un sponsor gigantesco che ti paga anche lo stipendio, e quindi ti permette di lasciare definitivamente il lavoro.(es. Travaglia, da Geom. del Comune, a pilota professionista. 1 su mille ce la fà)

Ciao con simpatia...

Skulason
16-07-02, 00:36
X GuerrettiA - caro amico non so se hai mai partecipato a PS di 20/25 km e ti assicuro che è ben diverso che farne una di 2,5, anche se facendone 10 differenti hai sperimentato 10 realtà differenti.
Emergono le doti di fondo del pilota, la tenuta del fisico, dei nervi, tutto.
Potrei dirti anche che 10 slalom non fanno una corsa in salita, sia chiaro sei sempre nell'atmosfera di gara, ma quale differenza di impegno... ;)

Rastaman
16-07-02, 14:34
Come già chiesto alla Csai, sarebbe interessante stilare delle statistiche di questo genere :
-confronto tra anni scorsi e quest'anno; totale dei rallies disputati, totale dei concorrenti iscritti, totale degli incidenti;
con distinzione tra terra e asfalto e distinzione tra i vari campionati ( Cir, Coppa Italia, Tir, Sprint ).
Allora si ragionerebbe su una base attendibile di dati .

keke
16-07-02, 20:43
Riallacciandomi a quanto discusso alcuni mesi fa in un altro topic, non sarebbe interessante anche conoscere in che percentuale gli incidenti "gravi" hanno riguardato auto a noleggio o di proprieta' del pilota?

GuerrettiAndrea
17-07-02, 08:39
X Skulason: ciò che dici è giustissimo ed innegabile , ma ti ricodo che stiamo facendo questo paragone in relazione a piloti alle prime gare senza alcuna esperienza.
E' chiaro che , al di là della bellezza, una prova di 20/25 Km riesca a darti delle sensazioni e dei feeling con la macchina, le note, con il navigatore ben diverse da una prova di 2 km , giustissimo ma se hai già un minimo di esperienza, non se quest'ultima si limita alla "bravata" tra amici sulla stradina di montagna.
Per tornare brevemente al discorso incidenti una cosa che non è emersa, ma molto importante a parer mio, è questa: l'aumento degli incidenti gravi è un elemento innegabile, ma non lo legherei direttamente al fatto dei 3 passaggi in ricognizione, anche se in un certo senso è una diretta conseguenza di ciò. Mi spiego meglio: purtroppo fino ad oggi (diciamo fino all'inizio dell'anno) con le "ricognizioni selvagge" nella maggior parte dei piloti si è perso la capacità di prendere le note correttamente e di ascoltarle durante la gara; non è certo un segreto che per molti il navigatore è poco più di una zavorra dato che :- ...tanto la strada me la ricordo, capirai con 15 passaggi a prova....-: e quindi cosa è successo: al momento della drastica limitazione dei 3 passaggi, molti di questi signori,che non è detto che siano alle prime armi....anzi, si sono trovati perlomeno spiazzati, arrivando poi in gara ad azzardare e ad andare fuori misura più del dovuto fino ad arrivare in alcuni casi a ciò che è l'argomento della discussione.
Ora non voglio dire che quella che ho esposto sia la causa principale di quanto succede, ma a parer mio una buona parte ci colpa è da attribuirsi a tutto ciò.

[ 17-07-2002: Messaggio modificato da: GuerrettiAndrea ]

ziofermo
17-07-02, 14:07
Alcuni gg fa parlavo con un mio amico (ha partecipato 2 anni fa ad un Sanremo per la prima volta) il quale mi diceva di essere intenzionato ad andare a fare un Rally internazionale in Francia. Mi diceva: "In questi Rally, come in quelli dove non puoi provare come nel passato o come sulle strade di casa, ad una "3-" freni, e freni molto, perchè se l'hai segnata 3- significa che devi proprio rallentare". Molti diranno "hai scoperto l'acqua calda".
Guerrettiandrea dice la stessa cosa (che diciamo da anni in questi forum): la nota deve rispecchiare fedelmente la strada, non deve azzardare, non deve sminuire.
La 3- non può essere una 4+, perchè in una 4+ chi riesce passa quasi pieno, nella 3- lo puoi fare solo se la segni 3- per poter dire di passare pieno, ma tanto non ascolterai mai quello che ti viene detto e avanti a momoria, fin che ce ne sarà (poi ci si farà delle flebo di acutil fosforo).
Per poter dire di saper scrivere le note, è inutile buttarsi in PS da 25 km l'una. Se le hai scritte male o non ti trovi (e ki è pilota sa cosa significa andare in palla perchè non trovi il ritmo, la fiducia, il feeling del naviga), non puoi dopo 5 km dire "Aspettate, forse ho sbagliato, posso rifare?"
No, te le tieni per i rimanenti 20, con tutti i rischi conseguenti. Mentre in uno Sprint puoi mettere in pratica molto più velocemente e senza andare oltre con i riscki quello che sai o che ti hanno insegnato (ai famosi corsi), per poi passare più sicuro in prove più impegnative e selettive.

RISKIO
17-07-02, 17:34
questi discorsi non sono certo sbagliati...ma si potrebbe ribaltare il ragionamento dicendo che ad uno sprint molti (soprattutto chi inizia) è portato a imparare a memoria la strada (tanto son 3 km... mica è difficile) e le note manco le ascolta...
Su una prova di 15 kilometri non puoi barare e le note devi ascoltarle per forza... e se non ti trovi con le tue note alzi il piede... è l'unica soluzione.

Ma al di la di tutto tenete presente che se x esempio ci fosse una norma per cui devi concludere ipotizziamo 4 sprint per fare un coppa italia, significa che chi ha poche disponibilità economiche, e può fare per esempio solo 2 gare l'anno, dovrà aspettare (se gli va bene) 2 anni per fare un coppa italia. Contiamo però che il ragazzo è un po' sfortunato, e incappa in due ritiri, gli anni diventano 3.

Poi per fare un'internazionale magari ha bisogno di altri 4 coppa italia, e via ancora altri 2 anni, che possono diventare 3.
Morale? se x sbaglio questo ragazzo sa andare forte, ormai è vecchio per qualsiasi trofeo o similari...

Vi sembrerebbe una norma sensata?

Ciao...Andrea

ziofermo
18-07-02, 14:07
Se non ricordo male, per arrivare in F1 bisognava fare gavetta e tanta.
Oggi, grazie ai salti mortali che le valigie piene di soldi sono in grado di farti fare, vediamo ragazzini a bordo di auto al top, che spesso fanno rischiare i piloti più bravi ed esperti. Il tutto per non fargli fare gavetta perchè altrimenti diventerebbero vecchi.
Ma chi l'ha detto che per forza uno a 18 anni deve avere le stesse capacità se non migliori, esperienze, motivazioni, ecc.ecc. di uno con 4/5 anni in più?
Guarda chi va forte nel mondiale, non hanno 20 anni, bensì almeno 7/8 in più, fatti tutti di esperienze minori. E perchè questo non debba valere anche nelle formule minori?

GuerrettiAndrea
18-07-02, 17:46
X Riskio: si sono solo 3 km .....ma SOLAMENTE con 3 passaggi........