2003-2007 Lettera ad un amico
20 giugno 2003 – 20 giugno 2007. Quattro anni o quattro giorni? Tanto è vivo il ricordo che sembra ieri l'ultima volta che ci siamo sentiti: “Devi dirmi le modifiche che ti devo fare al programma Excel, che appena torno da Lecce te le faccio subito....La macchina come và? Si, si, dai, tutto ok. Ora ti saluto, dobbiamo partire, tocca a noi”. Sei partito, ma stiamo ancora aspettando che finisci quella maledetta prova speciale, la “Litoranea”; giovedì quando sono venuto a trovarti laggiù avrei dovuto odiare quei posti, quel maledetto trullo che non si è spostato di un millimetro, che ti ha scaricato addosso tutta la spaventosa forza d'inerzia dell'incidente. Eppure la sensazione, camminando silenzioso per quel tratto d'asfalto che confina con distese immense di boschi di ulivi, delimitata dai classici muretti a secco del Salento, non era di odio ma di un incredibile senso di tranquillità. Ho ripercorso, come sempre in questi anni, metro per metro in senso di marcia, le ultime centinaia di metri che hai percorso in una vettura da rally, gli ultimi metri di una carriera di oltre trent'anni sul sedile di destra che ti hanno portato a percorrere le strade veramente di mezzo mondo, anzi, qualcosa in più. Mi angosciava pensare “ai tuoi ultimi pensieri”, gli ultimi metri che percorrevi, gli ultimi secondi di quel countdown invisibile che abbiamo sopra la nostra testa nel momento in cui nasciamo, ma ogni anno che passa mi avvicino sempre più a capire che tu quella speciale l'hai veramente finita, che hai percorso le ultime tre-quattro curve che mancavano a fine prova e solo dopo hai lasciato il Salento; ora di certo non sei più in quell'angolo di terra arsa dal sole, come non riposi in quel fazzoletto di prato verde 1000 km più Nord, sotto quella lapide sagomata riproducendo un tratto di prova speciale che Cristina è riuscita a farti fare. Quando in questi anni,tante volte, ho scritto che sei qui con noi, anche se non sempre presente perchè sarai “fuori” a telefonare, come facevi sempre, lo scrivo perchè lo penso veramente, anzi lo sento. La vita di un uomo non può certo finire così, anche se è finita facendo quello che di soddisfaceva di più, quello che avevi sempre fatto nella vita e avresti continuato a fare chissà per quanto altro tempo, anche se continuavi a dire: “prima o poi smetto”. Semplicemente ora probabilmente non ti occupi più di rally, perchè per lasciare Cristina, i tuoi Alessandro, Christian e Matteo, i tuoi cari, i tuoi amici, il motivo dovrà essere stato veramente importante. Ci hai lasciato semplicemente un po' più di cose da fare, ma è come abbiamo sempre fatto, l'organizzatore eri tu e noi, un po' di parolacce, ma poi si faceva sempre come dicevi tu.
Ancora una cosa Loris, lo sai ma lo ribadisco: non ti abbiamo dimenticato, impossibile, ma non ti ha dimenticato nemmeno il “tuo” mondo, ogni tanto fanno finta, ma di occhi lucidi ne vedo ancora parecchi quando si parla di te.
Ok, tutto qui per oggi, il resto ce lo raccontiamo come sempre nelle feste che organizziamo da Cristina (nel senso che anch'io faccio la mia parte... mangio). Se posso, e se ne hai la possibilità, la solita preghierina annuale: veglia sui tuoi cari, aiuta e consiglia bene i tuoi amici, soprattutto uno e sai di chi parlo, e tienti buono San Rally, abbiamo sempre più bisogno di lui. Ciao Loris, Loris Roggia, grande amico e collega nell'avventura di Rallylink, ci sentiamo presto.
|
