La sindrome dell'amante deluso
Si chiama “sindrome dell’amante deluso” ed i sintomi sono ben chiari a tutti, non solo nella nostra disciplina ma, soprattutto, nella vita.
Di fronte ad una –vera o presunta- delusione nei confronti dell’amata si spara ad alzo zero su tutto dimenticando, poco dignitosamente, da dove veniamo, di chi siamo figli. Non faccio riferimento a quanto successo da poco ma, più in generale, ad un comportamento che mi lascia tanta amarezza e ispira una domanda di fondo: è vero amore ? Qualche primavera ad annusare benzene l’abbiamo passata tutti e, chi più chi meno, ci siamo resi conto che è cambiato il modo di intendere i rallies, di viverli. Noi “anzianotti” ci troviamo spesso a tavola ricordando tempi che solo chi ha vissuto conosce, i “sentito dire” in questo caso non valgono. Solo chi dopo due-tre giorni di gara massacrante, con qualsiasi condizione, arrivava sul palco e, stanco e sudato, scendendo dalla macchina ha avuto come unico pensiero quello di andare ad abbracciare (dico abbracciare, non stringere la mano) l’avversario con il quale si è lottato a fil di secondi, può comprendere a pieno l’intensità di quello che è stato, di quello che è. Con questo non voglio dire che chi ha in tasca meno gare, meno esperienza e coppe non possa condividere il disincanto di una disciplina che ha subito un profondo cambiamento, anzi. Loro, come me e tanti altri, rimpiangono quello che non è più, che non può tornare. Ma faccio una distinzione netta tra il modo di manifestare le proprie impressioni. L’amante deluso dal giovane pelo non guarda in faccia nessuno e, tastiera-dotato, grida alla morte del rally, alla scomparsa del gioco prediletto. E si vergogna di appartenere alla categoria dei rallisti. Magari è lo stesso che, dopo aver trovato sulla “Gazzetta di Poggibonsi” un trafiletto che accusava impropriamente degli imbecilli scambiati per rallisti che hanno causato un incidente mortale, si scaglia sulla stampa avversa al rally … e poi apre discussioni dal titolo “ci mancava pure questa al rally di Argentina” strombazzando che pure un morto (questa volta ad opera sì di un concorrente) ha funestato un rally sfigato. Quello, invece, più attempato troppe ne ha viste per stupirsi ma, di fondo, segnato dall’esperienza sa che il vero amore da gioie e delusioni e, nel caso in cui ti lasci al tuo destino, non getta fango sopra l’oggetto di un sentimento che così tanto ha dato. Si rende anche conto che tanto si deve fare per ricostruire quello che si è perso per strada (e, magari, non è nemmeno detto che si possa recuperare). Ma una passione è una passione ed amanti o pagliacci che infestano parchi assistenza e prove speciali nulla possono nei confronti di qualcosa di così grande. Ammesso sia amore. Non sono certo di arrivare a settant’anni stringendo la mano della mia compagna su una panchina di un parco. Lo dico perché mi mancano ancora trent’anni (e non si sa mai) oltre al fatto che, ad oggi, vivo momenti di eremitaggio alternati ad altri in cui servirebbe una panchina “lunga” tipo quella di una squadra di calcio. Ma sono sicuro che -sempre a patto di arrivarci ai settant’anni- con me ci saranno tutti quelli che ho abbracciato, che hanno condiviso con me tutte le emozioni di uno sport davvero unico. Nel bene e nel male. E non ci ricorderemo di una prova sospesa. |
Sandro, quando passi da Poggibonsi... io ci sono.
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Grazie Sandro, grazie davvero !!
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Non mi dilungherò come faccio di solito, ma voglio solo associarmi alle tue meravigliose parole.
Non c'é altro da aggiungere. Solo BRAVO. |
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Io invece credo di si e ci incazzeremo più di adesso :D |
Amen ;)
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Dura non essere d'accordo caro Sandro......
Non ha senso che tutti rimpiangano i bei tempi passati e poi quando corrono si guardano di traverso o peggio, nella mia miniscola esperienza in abitacolo ne ho sentite un pò di tutte, per ciò ho smesso di fare il " navigatore",........ E se a fine gara chi perde andasse a congratularsi col vicitore ? Solo uomini veri lo fanno!!! Io amo i rally in tutte le sue sfaccettature sempre e comunque..... |
10 lode ++
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bravo!
Bellisime parole...
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:eek: tHE BEST !:cool:
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Sandro, cosa aggiungere ? nulla, anzi, un po' di silenzio non guasterebbe.
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grande! Davvero belle parole.
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Fammi posto, dai ;) |
Commovente davvero, a quanto pare siamo coetanei e io la panchina spero di accorciarla di tanto in tanto ragionando con la mia saxo. mi son commosso pure perchè certe cose mi son capitate, al valli piacentine del 2002 siamo arrivati al traguardo insieme io(secondo di n2) e il primo di n2 Andrea Saccheggiani,la sua macchina scopiettava e ci siamo aiutati a vicenda per poter arrivare al traguardo e poi ci siamo abbracciati e ci sicorda sempre.
Pico |
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Dai che non puo' essere vero... La "Gazzetta di Poggibonsi" al massimo arriva a Vico d'Elsa come raggio massimo di approvvigionamento notizie, altro che Cordoba e La Cumbre... :D:D:D |
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Traduzione italiana a cura di: Enzo-Staff-VbulletinItalia.it
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