Buongiorno a tutti.
Ho sempre in mente il sapore di quei momenti, vissuti con la passione che oggi cerco di non far morire, nonostante le noiose punzecchiature che arrivano, un po' da tutte le parti.
Andare alla gara in moto, senza possibilità di carrelli, chetando in qualche modo il tubo voglioso di urlare, e fiduciosi nella possibilità di poter tornare senza il bisogno di un carro attrezzi.
E poi via, in libertà, violando anche antiche strade pensate solo per il rumore degli zoccoli dei cavalli e delle ruote dei carri.
Era importante conoscere il percorso, come era basilare conoscere tutti i distributori lungo il tragitto, perché, oltre agli amici col baule aperto, una tanica, due gomme, il crick e la chiave a croce, quella era la nostra assistenza: una controllatina ai livelli, una strizzatina alle ruote, e via, sperando di arrivare alla pompa successiva.
Ed eravamo anche precursori, portandoci dietro due gomme di scorta; ma non per metterle nuove davanti tra una prova e l'altra (come succede oggi ...), ma perché se bucavi più di una volta, e s'era fregati ...
Si giungeva comunque al traguardo, e la gioia di vederci scritti nell'ordine d'arrivo spero di portarla con me finché mi sarà permesso di ricordarlo.
Senz'altro anche voi avete provato sensazioni simili, ma mi rendo conto che i tempi sono cambiati e che difficilmente si trova qualcuno disposto a fare solo perché è giusto farlo; spero comunque che a me sia ancora permesso.
Buona giornata, ragazzi, e ... a più poi!
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