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Originariamente inviato da marcocar
Ciao Riskio,
come avevamo scritto sui precedenti numeri della rivista per circa sei mesi consecutivi, e come puoi leggere nella presentazione delle Legge pro-rally sul nostro sito Internet, non si tratta né di una legge d'iniziativa popolare né di una petizione, né di un referendum... Proprio perché conosciamo alla perfezione il meccanismo legislativo e buracratico che regolamenta determinate situazioni. Per fortuna, un giornale ha altri tipi di canali, tra questi il confronto diretto con determinate forze politche o esponenti governativi, che tra l'altro sono anche stati intervistati su TR+. Secondo me, ma è un modestissimo parere personale, tu e tanta altra gente non dovreste preoccuparvi di "come oleare l'ingranaggio". Dovreste solo decidere se secondo voi le vetture rally vanno legalizzate oppure no. Se, bontà vostra, decidete che forse è il caso di provarci, a prescindere da come va a finire, allora mettetevi all'opera e fate quello che TR+ vi ha proposto: il giornale ha preparato tramite l'avvocato Raffaele Pelillo una modifica al Codice della strada, voi dovreste metterci qualche migliaio di firme. Più gente partecipa più potere contrattuale ha la testata. Tutto qui. Con la massima trasparenza... Saluti
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Io non metto in dubbio la conoscenza e la preparazione vostra, ci mancherebbe, ricordavo solo che la prima volta che TR presentò l'iniziativa, parlasse di legge di iniziativa popolare, da qui il limite di legge delle 50.0000 firme, la raccolta completa dei dati con num. CI ecc...ecc...
Al momento non ho sottomano TR di quel mese, e non posso capire il motivo per cui io, ma mi sembra anche altri (come Toivonen) abbiamo male interpretato l'iniziativa, evidentemente ci siamo sbagliati, quindi grazie del chiarimento.
Il testo redatto da Pelillo lo condivido, e mi è anche abbastanza familiare
Ciao