Ciao Ivano

[Esserre]

La prima volta che ti ho incontrato eravamo a Baiardo, era il marzo del 1981 e stavamo entrambi provando il Rally delle Palme; alla fine della Apricale-Baiardo eri seduto sul muretto proprio sul dosso in paese dopo lo stop della prova, ci siamo presentati e, dopo aver stabilito che saremmo stati avversari di classe con la stessa astronave e cioè una magnifica 127 sport, mi hai detto con totale tranquillità che sarebbe stata una lotta ristretta tra te e i fratelli Maranzano per la vittoria della classe e che noi, se fossimo andati davvero forte, avremmo potuto giocarci le posizioni dalla terza in poi. Non posso non ammettere che al primo impatto sei risultato tutto tranne che simpatico, ma, dopo la gara, nella quale hai comunque conquistato il podio e la coppetta di classe, anni luce davanti a me, ti ho poi conosciuto meglio ed ho capito che quello era il tuo modo di fare, non spavaldo e "spandi" come eri sembrato di primo acchito, ma semplicemente schietto e sincero; non sparavi a caso, dicevi semplicemente ciò che pensavi con una tranquillità che, erroneamente, poteva farti sembrare ciò che in realtà non eri. La nostra conoscenza è diventata poi amicizia e, nel mio peregrinare da un sedile all'altro, ho corso al tuo fianco in due occasioni: Sanremo 1982 e Valli Imperiesi 1985, nel primo abbiamo avuto sfortuna e ci siamo dovuti ritirare proprio nel famosissimo bivio di Ghizzano in mezzo ad un mare di spettatori per colpa di un ammortizzatore, mentre nel secondo siamo arrivati in fondo lottando per la vittoria di classe fino all'ultima prova. Avrei decine di aneddoti da raccontare su queste due gare o, per esempio, sulle scritte che facevi sui muri delle speciali prendendo in giro alcuni dei tuoi amici più vicini, ma non ne ho la forza e non è sicuramente il momento di raccontare storielle ... sulla Apricale ci eravamo conosciuti e sulla Apricale, mentre facevi una delle cose che nella tua vita più ti piaceva, ci hai lasciato ... ciao Ivano ... addio.

Renato Sottile