Ciao Icio

[uky]

...12 - 12 - 2004 .....

due anni fa ci lasciava Maurizio Perissinot


....CIAO ICIO .........

[Humby®]

[Shoe]

ciao...

[Ruuhimaaki]

Vero.Proprio il giorno del Memorial Bettega...

[PI]

Ciao Icio, sempre nei miei ricordi...

[Plucos®]

Per sempre...con noi

[sablu]

...

[paolo85]

....

[Scarabeo]

[Togno]

.

[Juha]

[SGHED]

Natale 2004 - 2006


Ve lo prometto: io morirò in un giorno qualsiasi. Meglio se di domenica. Magari in un caldo ed afoso pomeriggio d’agosto, datato 13 o 14, mentre, parcheggiati su qualche spiaggia insonnolita sarete intenti ad intiepidirvi le natiche come flaccidi ippopotami africani, o mentre, grondando distratti litri di sudore, starete invece cercando di arrampicarvi lungo un antipatico e sassoso sentiero di montagna: disidratati ed incazzati neri.

Ve lo prometto: morirò anch’io senza fare rumore in un giorno qualsiasi di un mese qualsiasi: noioso ed insignificante

Mio padre morì il 23 dicembre di tanti anni fa. Proprio alla vigilia del Natale.

Lo ritrovai esangue nel suo letto al mio rientro dalle compere natalizie mentre reggevo tra le mani sacchetti ricolmi di rosse arance , di frutta secca e di addobbi e di stelline argentate che avrebbero dovuto poi abbellire la nostra tavola per arricchirla a festa.

Mio padre morì il 23 dicembre di tanti anni fa a mezzogiorno. E quelle noccioline divennero cosi, per mille anni da allora: inutili, antipatiche e tristi come le lacrime dolci dei datteri africani.

No, amici miei, non si può morire nel periodo di Natale, quando ogni suono, ogni luce, ogni gesto ti fa pensare al calore della neve, al profumo di un albero verde dalla punta luccicante ed fiammeggiante che per ogni bambino ha sempre rappresentato il simbolo della fragilità, della ricchezza e della potenza e del mistero .

Icio, amico mio! Rivale, collega, presuntuoso guerriero dall’egoismo intelligente ed esasperato; perché hai voluto morirmi anche tu a Natale ? Sappilo, con te è morto un uomo,un collega , un amico e per questo ti onorerò come si onorano gli eroi del nostro mondo dell’illusione pura, della convinzione della conoscenza e della presunzione dell’identità soggettiva.
Egualmente , pero’, non ti perdonerò mai, e mai potrei farlo, così come non ho mai perdonato mio padre e mai e poi mai lo potro’ fare, per aver ucciso, lui in me e tu nella tua famiglia , per sempre e troppo frettolosamente , il senso felice ed innocente del Natale.

[via di lììì]

Originariamente inviato da SGHED

Natale 2004 - 2006


Ve lo prometto: io morirò in un giorno qualsiasi. Meglio se di domenica. Magari in un caldo ed afoso pomeriggio d’agosto, datato 13 o 14, mentre, parcheggiati su qualche spiaggia insonnolita sarete intenti ad intiepidirvi le natiche come flaccidi ippopotami africani, o mentre, grondando distratti litri di sudore, starete invece cercando di arrampicarvi lungo un antipatico e sassoso sentiero di montagna: disidratati ed incazzati neri.

Ve lo prometto: morirò anch’io senza fare rumore in un giorno qualsiasi di un mese qualsiasi: noioso ed insignificante

Mio padre morì il 23 dicembre di tanti anni fa. Proprio alla vigilia del Natale.

Lo ritrovai esangue nel suo letto al mio rientro dalle compere natalizie mentre reggevo tra le mani sacchetti ricolmi di rosse arance , di frutta secca e di addobbi e di stelline argentate che avrebbero dovuto poi abbellire la nostra tavola per arricchirla a festa.

Mio padre morì il 23 dicembre di tanti anni fa a mezzogiorno. E quelle noccioline divennero cosi, per mille anni da allora: inutili, antipatiche e tristi come le lacrime dolci dei datteri africani.

No, amici miei, non si può morire nel periodo di Natale, quando ogni suono, ogni luce, ogni gesto ti fa pensare al calore della neve, al profumo di un albero verde dalla punta luccicante ed fiammeggiante che per ogni bambino ha sempre rappresentato il simbolo della fragilità, della ricchezza e della potenza e del mistero .

Icio, amico mio! Rivale, collega, presuntuoso guerriero dall’egoismo intelligente ed esasperato; perché hai voluto morirmi anche tu a Natale ? Sappilo, con te è morto un uomo,un collega , un amico e per questo ti onorerò come si onorano gli eroi del nostro mondo dell’illusione pura, della convinzione della conoscenza e della presunzione dell’identità soggettiva.
Egualmente , pero’, non ti perdonerò mai, e mai potrei farlo, così come non ho mai perdonato mio padre e mai e poi mai lo potro’ fare, per aver ucciso, lui in me e tu nella tua famiglia , per sempre e troppo frettolosamente , il senso felice ed innocente del Natale.

il natale tolto da chi ti è stato più caro, potrebbe essere donato da chi ti sta vicino oggi...
non ti conosco, mi venuta subito questa cosa da dirti perchè il natale è anche questo: "hai un pensiero felice? non vedo perchè non dovrei condividerlo, può fare solo che bene..." e il bene, molti non lo sanno, è una cosa contagiosissima...e siamo tutti portatori sani....
buon natale da un GRB, nadìr

[CELE]

Sempre nei nostri cuori

[Nick 89]

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